domenica 11 dicembre 2016

SonoFortunata









Sono fortunata!
Sì, mi ritengo fortunata perché ho avuto la possibilità di appartenere ad una generazione dove, la potenza di internet, la più grande rete telematica mondiale che collega diversi milioni di computer per mezzo di essa interconnessi, da ad un uomo, solo con il suo computer, di potersi collegare con il mondo grazie alla Rete.
Oggi siamo perennemente connessi, a casa, in ufficio, per strada, tramite PC, notebook, tablet e smartphone.
E' una rete globale, è più un'innovazione sociale che un'innovazione tecnica, infatti non si limita a connettere macchine, ma persone.
Non ho avuto né la fortuna e né la capacità di portare nella mia vita le mie passioni, le mie attitudini ed i miei sogni, almeno sino ad ora e a renderli parte integrante di essa soprattutto nel campo lavorativo; ma con questo strumento, ho avuto la fortuna di poter diffondere e comunicare con la fotografia (prima passione), la scrittura (seconda passione), la creatività e capacità intuitiva, ciò che altrimenti non avrei potuto fare senza questo mezzo.
Domando ai miei coetanei, anzi coetanee, chi di loro non ha posseduto in età adolescenziale quelle meravigliose agende personali dove racchiudevamo tutte le nostre emozioni, i nostri pensieri, le foto più belle, i momenti e le date più importanti?
Ecco, ora io ho Facebook, ho un blog, ho Twitter e con loro comunico, racconto, sviscero, conosco, imparo, svelo, deduco e scopro cose e conosco persone che non avrei potuto mai né scoprire e né conoscere.
L'utilizzo di questo strumento è tanto pericoloso, quanto lo è la vita reale.
S'indossano maschere sia in rete che nel quotidiano, quindi sappiate solo affinare le doti intuitive, fidatevi di quel famoso istinto di cui parlavo nel post precedente e vedrete che basta poco, veramente poco per non farsi ingannare.

L'istintoEstinto


Riflettevo su quella sensazione che si ha a pelle non appena ti relazioni con una nuova persona; ecco sì, parlo di quella cosa che si chiama chimica e che ti fa selezionare in cinque
minuti coloro che hai davanti ed in quei cinque minuti nella tua testa scorrono mille domande ed altrettante mille risposte con una velocità tale che nemmeno te ne accorgi.
Ecco, quella prima sensazione a pelle difficilmente scosta, in seguito, dalla realtà.
Questo è il tanto famoso istinto, quello che gli animali non perdono mai e sul quale giocano tutta la loro vita e che invece noi umani troppo spesso mettiamo da parte, sostituendolo con la ragione.
Il termine “istinto” deriva dal latino “in-stinguere” (stimolare, eccitare, e anche  secondo la radice greca “stizei” pungere, premere con la punta).
Ora se ognuno di noi, in quei cinque minuti fosse un pò più "animale" ed un pò meno "umano", avrebbe un quadro più limpido di chi ha di fronte.
Quindi bisogna iniziare ad ascoltare gli insegnamenti che il sangue ci sussurra, perché di solito, l’istinto ti dice quel che devi fare molto prima di quanto occorra alla tua mente per capirlo, l'istinto è il naso della mente.
Ovviamente, questo genere di riflessioni le fai con gli anni, dopo le grandi delusioni, nei momenti di grandi cambiamenti, quando hai imparato a star da sola/o e a non aver paura di eliminare, volutamente o meno,  qualcosa o qualcuno dalla tua vita.
La nostra vita ha un valore inestimabile e chi ne fa parte o ci si avvicina, deve esclusivamente arricchirla..anche se con con poco..ma arricchirla come valore aggiunto.
È chiaro che questo mio scrivere è stato dettato da una serie di piccoli e grandi eventi accaduti in quest'ultimo anno e ancor più incisivamente in quest'ultimo mese, eventi che, uno dietro l'altro hanno portato a mutamenti repentini del mio umore, della mia serenità, del mio equilibrio e di conseguenza, ancora, della mia vita.
Il tutto è stato vissuto nella piena e sana solitudine con me stessa, senza interferenze...ed allora ho fatto amicizia con la paura, col disagio, con la tristezza, con la solitudine, con le debolezze e nel sapore delle mie ultime lacrime, ho trovato la forza per aggrapparmi di nuovo, per uscir fuori e per tornare a respirare.


venerdì 19 agosto 2016

FuoriDallaDipendenzaEmozionale



15 giugno 2016
Accade, 
due vite che s'incontrano per caso, la voglia di parlare, la voglia di ascoltare, il piacere reciproco di scoprire, risate, coinvolgimenti, sintonia, poi sempre più familiarità con quella voce, sensazioni oramai chiuse nel dimenticatoio perché pericolose, iniziano silenziosamente, di nuovo a far capolino nell'aria che respiro..e poi..ecco che mi sveglio dal letargo senza accorgermene e..
Quando qualcuno ti entra sotto pelle, pian piano, prima per gioco, poi senza che tu possa rendertene conto, riesce a toccare quei punti che erano sigillati da anni e ti ritrovi inesorabilmente catapultata fuori da quella dipendenza emozionale nella quale ti eri congelata. Ecco che allora il corpo risponde, risponde con tutti i suoi organi, come se uscisse da uno stato catatonico. Ti spogli completamente di tutte quelle innumerevoli corazze che in ogni occasione portavi, liberi le emozioni e finalmente respiri in superficie.
Quando qualcuno ti entra sotto pelle, così, pian piano, non hai più il tempo di pensare cosa di lui non ti piace..
..perché ogni cosa di lui ha giocato un ruolo importante nella tua mutazione!
Ami i suoi silenzi
Ami le sue paure
Ami le sue ostinazioni
Ami i suoi limiti
Ami i suoi dubbi
Ami i suoi tempi troppo lunghi
Ami il suo ingolfarsi
..e torni a vivere.

Ecco, questa è una bella favola, una magia, ma poi la realtà, la vita, l'essere umano, gli eventi passati, le paure, il momento sbagliato e mettiamoci pure una gran bella vagonata di sfiga che indubbiamente ho, ecco tutti questi dannati elementi fanno sì che tutto questo in men che non si dica, finisca unilateralmente.
Così ti ritrovi che,  in quel vortice incontrollabile dove eri andata a finire con tutte le scarpe senza saper come e quando e senza attivare interruttori emozionali, ora non ci devi più stare e sei obbligata a spegnere tutto, immediatamente e nel minor tempo possibile!!


Giustamente, non ci si può innamorare in due mesi, (anche se sì, perché non ci sono regole, né tempi).

Giustamente.
Ma allora perché cazzo hai fatto tutto quello che hai fatto, perché hai detto tutto quello che hai detto e perché hai provocato tutto questo?
Ah, già, forse sempre per il fatto che non immaginavi proprio che (appunto in due mesi) io potessi avere l'acceleratore più pigiato del tuo!
Sai che c'è però? Io ho fatto una meravigliosa corsa, ho visto tante cose dimenticate, ho sentito profumi inebrianti e sarei andata avanti su quella strada per scoprire altro.
Tu, sin dall'inizio credo sia stato solo un passeggero, un passeggero che alla prima fermata è voluto scendere e non ha avuto né le palle e né un minimo di curiosità nel vedere cosa c'era..OLTRE!
P.s. La mia macchina ora ha spento il motore, ma almeno ho ritrovato la chiave, non so tu!

Poi ci vediamo e ne discutiamo vis à vis, perchè era il minimo che potevi concedermi. Confermi quello che avevi precedentemente detto al telefono, a me si gonfiano gli occhi di lacrime, a te pure! Che vuole dire?
Non vuol dire un cazzo, perchè vai avanti con la convinzione che è meglio così.
Io reggo, reggo per un bel pò, pensavo d'esser una roccia, non volevo gestirla così..ma poi quei cazzo di sentimenti hanno preso il sopravvento ed hai visto cosa c'era dentro di me, cosa c'era che ancora non t'avevo detto per chissà quale paura (ora dico giusta paura), ma cambia poco, era lì dentro, che prima o poi sarebbe esploso.

Dici che tu ora non avresti potuto amarmi come avrei potuto far io..e questo inderogabile verdetto, ha fatto esplodere tutto ciò che non avevo mai avuto il coraggio di dirti.
Il corpo ha bisogno di piangere il proprio dolore, con strazi, pianti ed un cazzotto alla vetrina della cucina che ho immancabilmente spaccato.
Frammenti di vetro.
Frammenti di cuore.

Mi chiedi ancora scusa con un messaggio, dopo quasi 48 ore, giustificando semplicemente che ripensando ancora a noi, ti sei reso conto che non potevi darmi tutto quello che mi aspettavo in termini di tempo e di pensiero...!!??!!

Eppure a me era sembrato avessi capito bene cosa stavamo vivendo, provando e sentendo, visto che l'hai pienamente condiviso ed alimentato.
Quindi ora, posso solo sperare per te e per qualcun'altra a venire che, dopo questa lezione sui sentimenti, le vibrazioni, l'esplosioni del cuore, l'affluenza vertiginosa del sangue negli organi, la gioia incontrollata ed il sorriso indelebile sul volto, tu sappia almeno riconoscere tutto, prima di fare ancora del male.
M'hai delusa..perché avevo creduto in te ed in quello che avevamo provato assieme.
E se una persona mi delude, passa successivamente in secondo piano, dopodiché viene gentilmente rimossa.
Punto.
Ed ora brindiamo all'Amore con l'ultimo goccio di vino oramai marsalato che avanza nella mia cucina.
Sì, brindiamo all'Amore, a quello con A maiuscola, a quello che ti fa vibrare, a quello che ti fa tornare a vivere, a quello che ti fa rivedere tutto il mondo a colori, a quello che ti fa battere il cuore ogni istante, a quello che ti fa avere la faccia da ebete dalla mattina alla sera..e a quello non corrisposto, già, brindiamo anche a quello (che ora è il mio).
.. Sì brindiamo, ma soprattutto brindo a te, che per quanto ti possa sembrar strano, ora sto meglio di qualche ora fa, ora che sono consapevole, ora che almeno, pur non avendoti più, posso dire e son certa che ancora..
SONO CAPACE D'AMARE!

"Per essere felici bisogna eliminare due cose:
  il timore di un male futuro e il ricordo di un male passato;
  questo non ci riguarda più,
  quello non ci riguarda ancora"
 Cit. Seneca