domenica 11 dicembre 2016

L'istintoEstinto


Riflettevo su quella sensazione che si ha a pelle non appena ti relazioni con una nuova persona; ecco sì, parlo di quella cosa che si chiama chimica e che ti fa selezionare in cinque
minuti coloro che hai davanti ed in quei cinque minuti nella tua testa scorrono mille domande ed altrettante mille risposte con una velocità tale che nemmeno te ne accorgi.
Ecco, quella prima sensazione a pelle difficilmente scosta, in seguito, dalla realtà.
Questo è il tanto famoso istinto, quello che gli animali non perdono mai e sul quale giocano tutta la loro vita e che invece noi umani troppo spesso mettiamo da parte, sostituendolo con la ragione.
Il termine “istinto” deriva dal latino “in-stinguere” (stimolare, eccitare, e anche  secondo la radice greca “stizei” pungere, premere con la punta).
Ora se ognuno di noi, in quei cinque minuti fosse un pò più "animale" ed un pò meno "umano", avrebbe un quadro più limpido di chi ha di fronte.
Quindi bisogna iniziare ad ascoltare gli insegnamenti che il sangue ci sussurra, perché di solito, l’istinto ti dice quel che devi fare molto prima di quanto occorra alla tua mente per capirlo, l'istinto è il naso della mente.
Ovviamente, questo genere di riflessioni le fai con gli anni, dopo le grandi delusioni, nei momenti di grandi cambiamenti, quando hai imparato a star da sola/o e a non aver paura di eliminare, volutamente o meno,  qualcosa o qualcuno dalla tua vita.
La nostra vita ha un valore inestimabile e chi ne fa parte o ci si avvicina, deve esclusivamente arricchirla..anche se con con poco..ma arricchirla come valore aggiunto.
È chiaro che questo mio scrivere è stato dettato da una serie di piccoli e grandi eventi accaduti in quest'ultimo anno e ancor più incisivamente in quest'ultimo mese, eventi che, uno dietro l'altro hanno portato a mutamenti repentini del mio umore, della mia serenità, del mio equilibrio e di conseguenza, ancora, della mia vita.
Il tutto è stato vissuto nella piena e sana solitudine con me stessa, senza interferenze...ed allora ho fatto amicizia con la paura, col disagio, con la tristezza, con la solitudine, con le debolezze e nel sapore delle mie ultime lacrime, ho trovato la forza per aggrapparmi di nuovo, per uscir fuori e per tornare a respirare.


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